Quando la Passione ti travolge

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“𝙊𝙇𝙏𝙍𝙀 𝙄 𝙇𝙄𝙈𝙄𝙏𝙄 𝘿𝙀𝙇𝙇𝘼 𝙋𝘼𝙎𝙎𝙄𝙊𝙉𝙀”

Genere: Romance/Erotico (Spin-off di “L’apparenza inganna“)
 
𝘾𝙤𝙨𝙖 𝙨𝙥𝙞𝙣𝙜𝙚 𝙪𝙣𝙤 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙜𝙞𝙖𝙡𝙡𝙞 𝙚 𝙘𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙨𝙞 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙩𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤?
  • Curiosità?
  • Voglia di mettersi in discussione?
  • Un varco in un romanzo che ci porta ad ampliare una parte della storia?
Per me sono state tutte e tre queste cose.
 
𝐍𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐚𝐥𝐥𝐨 “𝐋’𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐠𝐚𝐧𝐧𝐚”, 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐧𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐚 𝐩𝐨𝐜𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐢𝐦𝐢𝐥𝐞. 𝐋’𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐥𝐞𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞. 𝐃𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐞, 𝐥𝐚 𝐑𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐭𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚. 𝐄𝐜𝐜𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐞 𝐎𝐋𝐓𝐑𝐄 𝐈 𝐋𝐈𝐌𝐈𝐓𝐈 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐏𝐀𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄.
 
𝑪𝒐𝒔𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒔𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆. 𝑺𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒖𝒏 𝒆𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒊 𝒄𝒂𝒕𝒕𝒖𝒓𝒆𝒓𝒂̀…
Cᴏɴᴏsᴄᴇᴠᴏ ʟᴀ sᴄʀɪᴛᴛʀɪᴄᴇ Mᴀʀᴄᴇʟʟᴀ Nᴀʀᴅɪ, ᴘᴇʀ ɪ sᴜᴏɪ ɢɪᴀʟʟɪ ᴇ sᴏɴᴏ ʀɪᴍᴀsᴛᴀ ᴘɪᴀᴄᴇᴠᴏʟᴍᴇɴᴛᴇ sᴛᴜᴘɪᴛᴀ ᴘᴇʀ ʟᴀ ᴍᴀᴇsᴛʀɪᴀ ᴄᴏɴ ᴄᴜɪ ʜᴀ sᴀᴘᴜᴛᴏ ᴅᴇsᴄʀɪᴠᴇʀᴇ ʟᴇ sᴄᴇɴᴇ ᴅɪ ᴇʀᴏᴛɪsᴍᴏ, ɢʟɪ sᴛᴀᴛɪ ᴅ’ᴀɴɪᴍᴏ, ʟᴇ ᴍɪʟʟᴇ sꜰᴀᴄᴄᴇᴛᴛᴀᴛᴜʀᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ᴍᴇɴᴛᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ᴘʀᴏᴛᴀɢᴏɴɪsᴛᴀ. Pʀᴇᴍᴇᴛᴛᴏ ᴄʜᴇ ɴᴏɴ ᴇ̀ ɪʟ ᴍɪᴏ ɢᴇɴᴇʀᴇ ᴇᴅ ᴇʀᴏ ᴘɪᴜᴛᴛᴏsᴛᴏ ᴘʀᴇᴠᴇɴᴜᴛᴀ, ɪɴᴠᴇᴄᴇ ᴀʟ ᴛᴇʀᴍɪɴᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ʟᴇᴛᴛᴜʀᴀ ᴅɪ ǫᴜᴇsᴛᴏ ʟɪʙʀᴏ, ᴍɪ sᴏɴᴏ ʀɪᴛʀᴏᴠᴀᴛᴀ ᴘɪᴇɴᴀᴍᴇɴᴛᴇ sᴏᴅᴅɪsꜰᴀᴛᴛᴀ ᴇᴅ ᴏʀᴀ ᴀsᴘᴇᴛᴛᴏ ɪᴍᴘᴀᴢɪᴇɴᴛᴇ, ᴅɪ ʟᴇɢɢᴇʀᴇ ɪʟ ᴘʀᴏssɪᴍᴏ.
 
𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮…(#ESTRATTO)
Un ampio sorriso e due mani tese.
«Entra, Marcella», e mi introduce in un ampio salone illuminato da migliaia di candele.
Al lato opposto della sala, una parete interamente a vetri offre uno spettacolo incredibile: la città di Milano e le sue mille luci. Si vede anche la Madonnina.
L’ambiente è raffinato: pavimento di marmo scuro, mobilio nero lucido.
Siamo al ventiseiesimo piano della Torre Velasca.
«Che meraviglia, Gianni».
Lui mi abbraccia dolcemente prima, poi man mano sempre più intensamente. «Ho bisogno di te», mi sussurra a un orecchio. «Vieni».
Mi fa accomodare su un sofà di forma arcuata.
«Rilassati e chiudi gli occhi».
Eseguo.
«Ora… qualcosa di prezioso. Apri la bocca», e sento un profumo di fragole seguito da un sapore paradisiaco.
Le mani di Gianni, che sta in piedi dietro il divano, sono ora sulle mie spalle. Dolci massaggi alla base del collo e poi i suoi baci sulla nuca.
Il tocco delle sue labbra mi eccita. Apro gli occhi.
«Vieni».
Mi aiuta ad alzarmi.
Lo seguo, mentre una strana sensazione di eccitazione mi pervade.
Il mio corpo cede ai suoi ordini, attraversato da un miscuglio di percezioni fisiche e psicologiche: pericolo imminente, voglia di abbandono e desiderio di sottomissione.
Siamo vicino all’ampia vetrata che ricopre l’intera parete.
I suoi occhi penetrano nei miei, mentre le sue mani slacciano i bottoni della mia camicetta. Tento di fare lo stesso con lui, ma…
«No. Solo io».
Elettrizzata di piacere, inarco la schiena, offrendogli il seno.
Poi, lui mi gira orientando l’intero mio corpo verso la vetrata, verso la città. Lui, invece, mi è dietro.
Sento il tocco della sua lingua sul mio collo. «Ora togliti il reggiseno. Poi, rimani così, verso la finestra».
Eccitata, continuo a eseguire i suoi ordini.
Mi piace…
Inizio a togliermi la biancheria intima, lentamente.
Le spalline scendono sulle braccia.
Le mani arrivano al gancetto, mentre lui sfiora i miei fianchi con le dita, che poi risalgono verso le coppe di pizzo nero del reggiseno.
Prima che questo scivoli sul marmo del pavimento, mi stringe i seni che subito dopo rimangono nudi e teneri alla sua mercé, vulnerabili, in attesa di soffrire e di godere…
Ed eccoli, stretti fra le sue mani che, a coppa, li modellano e poi le sue dita cercano i capezzoli e li stringono cercando, nel mio dolore, il mio piacere.
Nel riflesso del vetro vedo lo sguardo di Gianni oscurato dall’eccitazione e sento il suo respiro trattenuto mentre scruta la mia bocca che si spalanca mentre lui mi tira i capezzoli.
Una mano li lascia e due dita si insinuano nei miei slip.
«Mi piaci, Marcella e sento già la tua eccitazione. Inarcati e poggia le mani al vetro».
Tutto quello che vuoi.
L’intera città può vedermi mentre lui tocca la mia pelle, il mio corpo che freme di piacere.
Lui non si spoglia. È lì, dietro di me, un contorno di oscurità sulla superficie del cristallo.
Ora sento bene la sua erezione.
Mi sfila i pantaloni e mi toglie le decolleté.
Sono quasi nuda. Ho solo il tanga.
«Allarga le gambe e sporgiti verso di me. I capezzoli li voglio vedere attaccati al vetro».
Come vuoi.
Ora lui muove sapientemente le sue dita attorno e sopra il mio più oscuro segreto…
«Sta’ ferma così», mi intima. «Non ti muovere».
Urlo di piacere e guardo la città.
Vorrei che tutti mi vedessero, mentre Gianni mi possiede.
Sono la sua schiava, e quella sensazione di essere posseduta mi eccita incredibilmente. Vorrei gridare e dire a tutta Milano che sono sua.
Attraverso il vetro, vedo Gianni sfilarsi la cravatta.
«Alza le mani e tienile sul vetro», e me le lega con quella corda improvvisata.
Sento un brivido: di paura, questa volta. Subito, però, la paura si trasforma in piacere, quello di sentirmi sua prigioniera, più mentalmente che fisicamente.
Lui è ancora vestito.
Sebbene chiusa in un mondo di godimento, in una nuova dimensione di piacere estenuato, sento un rumore che riconosco: la zip dei suoi pantaloni.
Raggiungo l’apice del piacere ancora una volta, bramando di averlo dentro di me, e subito.
Lui lo sa. Conosce bene i miei desideri.
Ora il suo membro turgido preme contro le mie natiche.
Me le allarga con forza e con impetuosità mi spinge contro il vetro, ancora e ancora.
La consapevolezza di essere un suo mero strumento di piacere, mi fa tremare di eccitazione.
E mentre Gianni rincorre il suo piacere, perde il controllo di sé stesso. Lo percepisco… sento in lui un misto di dolore e di intenso godimento nell’eccitarmi.
Mi ha penetrata con violenza e non gli importa più di me. Mi stupisco di come il mio io possa accettarlo, eppure… tutto questo mi eccita ancora di più.
La nostra è una danza dall’intenso ritmo, tra padrone e schiava.
Una sensazione che amplifica il mio piacere.
«Guarda fuori, Marcella. Cosa provi al pensiero che qualcuno ti stia guardando mentre ti faccio questo?»
La mia risposta è un gemito.
Poi, in me, qualcosa accade…
Dal profondo della mia memoria emerge, inizialmente avvolto come da una intensa foschia, un ricordo, e capisco che non è un caso che entrambi siamo attratti l’uno dall’altra in questo modo così forte.
Non è solo sesso. Gianni e io abbiamo qualcosa di simile.
Vedo ancora nebbia. Dai Marcella, sforzati di ricordare.
Ancora nulla, solo una sensazione.
Avverto che, attraverso il sesso, forse ognuno di noi esprime una parte di sé e del suo passato. Un passato che, per certi aspetti, ha determinato le nostre attuali personalità.
Tutto ciò mi fa paura, ma al tempo stesso comprendo che non si tratta solo di pulsioni fisiche e di brividi a fior di pelle.
C’è molto di più…
Ricordo quei lampi di angoscia nei suoi occhi quando i ragazzini della scuola media gli hanno posto le due domande sulla sua giovinezza. Gianni deve aver subito un trauma che gli ha troncato i sogni di ragazzo. Sogni repressi, e quindi da tenere nascosti. Questo spiegherebbe tanti suoi attuali comportamenti.
Il Gianni adulto deve mostrare a sé stesso di essere una persona che vale, che non può essere dominata, come forse hanno fatto i suoi genitori.
Ora, è lui che domina.
Lui vuole me come un suo possesso, da mostrare al mondo, ma al tempo stesso senza che nessuno lo sappia. Ecco perché siamo qui, al ventiseiesimo piano. Dal vetro chiunque potrebbe vedermi, ma siamo troppo in alto.
E io? Perché amo sentirmi posseduta?

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Un grande amore per la vita! _____My big love for life!_____

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Ogni tanto mia madre rievoca una mia frase detta a soli 7 anni e che ancora oggi la lasca basita!

Mamma, peccato che il giorno duri così poco e poi viene il sonno. Sarebbe bello poter evitare di dormire. Sai quante altre cose potrei fare?”

Questa sono io…

Adoro la vita in tutte le sue manifestazioni. Non ho mai amato poltrire. Anche nei momenti di relax, cerco di unire l’utile al dilettevole. Se sono in spiaggia, sotto il sole cocente, tra una nuotata e l’altra minimo leggo un libro. La lucertola immobile al sole…non fa per me.

Ho sempre amato l’Art & Craft e non solo: dal cucito al ricamo, dal dipingere all’intagliare il legno, dal fare ambienti in miniatura alla fotografia di reportage, non mi sono mai fermata e oggi, dopo aver superato la svolta del mezzo secolo, vado ancora avanti. Amo da sempre la storia antica e medievale, i viaggi intesi a conoscere questo stupendo pianeta, il giardinaggio e amo la gente. Sono brava a organizzare eventi e l’anno scorso, dopo trent’anni, ho radunato quasi tutta la mia classe del Liceo. Uscimmo anche sui giornali locali.

Ancora oggi non so se considerare un errore l’aver scelto alla fine di Iscrivermi alla Facoltà di Informatica, nel lontano 1982, o se tutto segua nella vita un sottile filo a cui siamo aggrappati ma che non vediamo. Grazie all’Informatica mi sono “svezzata”. L’enorme quantità di viaggi per lavoro mi ha portato a non vedere più le diversità nelle persone ma a considerare la “diversità” al pari della varietà dei colori dei fiori. Sono tutti belli!

In modo separato vorrei parlare di un altro mio grande amore: lo scrivere. Fin da bambina leggo e scrivo molto. Il 2011 è stato per me determinante per questa mia passione. Ho vinto un piccolo ma importante premio ad un concorso a Milano: “Philobiblon – Premio letterario Italia Medievale”. Da quel momento la mia passione per lo scrivere non si ferma. Questo anno ho deciso di produrre il mio primo libro. Ne sto già scrivendo un altro.

Quest’anno per me è un anno particolare. Ho raggiunto il mezzo secolo, i venti anni di matrimonio e i cinque anni di vita a Seattle, USA. Inoltre i miei occhi e la mia anima hanno potuto volare tra gli spazi infiniti della Penisola Antartica…il vero Sud della Terra!

Vi lascio in compagnia di alcune tra le molteplici foto che costituiscono il bellissimo

album della mia vita”